Quarant'anni fa è cambiato il rapporto tra ebrei e cattolici

New York: Retrospettiva di Baruj Tenembaum, Presidente della Fondazione Raoul Wallenberg
 
Un rappresentante ebraico considera la dichiarazione del Concilio Vaticano II “Nostra Aetate”, pubblicata quarant’anni fa, “una pietra miliare” che ha ridefinito totalmente i rapporti tra cattolici ed ebrei.

In alcune dichiarazioni rilasciate a ZENIT, Baruj Tenembaum, Presidente e fondatore della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, ricorda l’importanza che ha avuto in questo senso l’elezione del Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, diventato Papa nel 1958 con il nome di Giovanni XXIII.

“Con l’ascesa al trono di Pietro del Papa Buono è iniziata una straordinaria rivoluzione all’interno della Chiesa cattolica, promossa dalla parola e dall’azione del Concilio Vaticano II, una pietra miliare che ha ridefinito completamente i rapporti tra la Chiesa e l’ebraismo”, ha affermato l’ebreo nato in Argentina.

Il Pontefice ha convocato il Concilio che il 28 ottobre 1965, quando era già Papa Paolo VI, pubblicò questa storica dichiarazione “sui rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane”.

“Questo punto di flessione nella storia dei rapporti ebraico-cattolici non è stato frutto del caso o di opportunismo politico: è stato la testimonianza che ha confermato un nuovo atteggiamento nei confronti del popolo ebraico. Una vera trasformazione che ha avuto origine nei sentimenti profondi e nel profondo senso di riconciliazione di Giovanni XXIII”, ha aggiunto.

Per questo motivo, Tenembaum ha creato nel 2000 il Comitato Angelo Roncalli per il riconoscimento dell’azione umanitaria svolta dal Nunzio apostolico Roncalli a favore delle persone perseguitate dal regime nazista.

In base ai risultati delle ricerche svolte dal Comitato, ha reso noto il fondatore, “Angelo Roncalli mise a rischio la sua posizione e la sua sicurezza fornendo migliaia di visti turchi, certificati di battesimo ‘temporanei’ e certificati di immigrazione, autorizzando l’ingresso in Palestina di ebrei ungheresi perseguitati dai nazisti”.

“Secondo le testimonianze fornite durante il processo di Norimberga, i suoi interventi aiutarono a salvare decine di migliaia di persone. Fonti cattoliche affermano che vennero consegnati circa 80.000 certificati. Roncalli fu anche coinvolto nel destino degli ebrei di Francia, Slovacchia, Croazia, Bulgaria, Romania e Italia”, ha affermato Tenembaum.

“Monsignor Roncalli non solo ha agito in prima persona per salvare migliaia di uomini, donne e bambini condannati allo sterminio, ma è stato anche una persona infaticabile che durante la guerra ha denunciato al Vaticano e alle Nazioni alleate il genocidio messo in atto dai nazisti”, ha ricordato il rappresentante ebraico.

“La tenacia e l’impegno determinato di monsignor Roncalli nei confronti di quanti soffrivano, il suo ampio criterio e la sua visione profetica spiegano la coerenza della sua vita e del suo lavoro. L’umanità ha ancora molto da imparare dal suo meraviglioso apostolato”, ha aggiunto.

Alla presenza del Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Angelo Sodano, il Comitato ha reso omaggio alla memoria di Papa Giovanni XXIII il 7 settembre 2000, nella Missione di Osservazione Permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite a New York. In quell’occasione è stata annunciata l’inaugurazione del Comitato Internazionale Angelo Roncalli.

La Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg ha pubblicato nel 2001 un lavoro di ricerca senza precedenti che documenta le azioni a favore dei perseguitati del delegato apostolico ad Istanbul durante l’Olocausto.

Le Poste argentine hanno emesso nel 2003 una cartolina dedicata alla commemorazione di monsignor Angelo Giuseppe Roncalli.

Nel luglio 2004 il Cardinale Walter Kasper, Presidente della Commissione vaticana per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, ha inaugurato la sala dell’asilo “Monsignor Angelo Giuseppe Roncalli” del Centro Comunitario Raoul Wallenberg, sede del Movimento dei Lavoratori Disoccupati di La Matanza (MTDLM), nel quartiere La Juanita, località di Gregorio de Laferrere, nella provincia di Buenos Aires.
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[Fonte: Zenit.org 26 ottobre 2005]

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