Israele, svastiche sul monumento di Rabin
            
Da lunedì ripartono i colloqui con l'Anp

 
Profanato il monumento eretto alla memoria di Yitzhak Rabin nel piazzale del municipio di Tel Aviv, dove 8 anni fa fu assassinato e che porta il suo nome. Questa sera, in quel luogo, decine di migliaia di persone parteciperanno alla cerimonia commemorativa.
L'oltraggio, con il disegno di alcune croci uncinate e con la scritta «Kahane aveva ragione», è stato compiuto in varie località di Israele, lungo le strade che saranno percorse dai dimostranti e nel quartiere dove viveva Yigal Amir, l'estremista di destra che si macchiò del delitto. Il rabbino Meir Kahane, ideologo dell'estrema destra eversiva, ostile a ogni concessione ai palestinesi, fu ucciso il 5 novembre 1990 a New York da un emigrato egiziano. Averlo evocato significa ribadire l'avversione a qualsiasi intesa di pace di cui Rabin fu artefice con gli accordi di Oslo.
Corale è stata ieri la riprovazione degli esponenti governativi e politici: il capo dello stato Moshe Katsav, «sconvolto», ha invitato tutti gli israeliani a unirsi attorno alla memoria di Rabin; il primo ministro Ariel Sharon definendo «odioso» l'operato dei profanatori, ha assicurato la figlia di Rabin, Dalia, che tutto sarà fatto per catturarli e punirli. Costei «sprona a un dibattito pubblico contro l'incitamento alla violenza per trarne lezioni prima che sia troppo tardi», mentre Shimon Peres denuncia «quanti dell'estrema destra incitano all'odio». Intanto sono ripresi i contatti tra i servizi di sicurezza israeliani e palestinesi: la settimana ventura vi saranno colloqui a più alto livello (da parte ebraica il ministro della Difesa Mofaz), per alleviare le drammatiche condizioni dei palestinesi. Sharon sosterrà così Abu Ala che dovrebbe varare a giorni un governo allargato.
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Graziano Motta su Avvenire del 1 novembre 2003

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