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Per Oriana
Fallaci da Israele. Il ricordo di Deborah Fait.
L'alieno che si era annidato dentro il suo
corpo è morto, Signora, finalmente non c'è più, finalmente ha cessato di
farle del male ma non lui ha vinto. La vittoria è Sua, Signora,
perché Lei vive, Lei vivrà nel cuore e nella mente di tutti, amata, ammirata,
onorata dagli amici, odiata in silenzio dagli ipocriti che oggi scrivono di Lei,
odiata apertamente da coloro che i Suoi scritti hanno portato allo
scoperto, criminali violenti nemici del Bene, della Vita e della Civiltà. In
questa lettera non posso chiamarla Oriana e darle del tu come in passato, devo
chiamarla Signora con la esse maiuscola e darle del Lei con tutto il rispetto
che si deve alla Persona eccezionale che è stata, al Suo coraggio, al Suo
dolore e alla Sua "sfacciata" sincerità. Coraggio e
sincerità che hanno scandalizzato gli ipocriti, sepolcri imbiancati,
quelli che oggi scrivono di "Oriana, grande scrittrice e giornalista.
Coraggio e sincerità che hanno fatto esplodere il mondo islamico contro di
Lei, testimone di una inconfutabile e spaventosa verità.
Coraggio e sincerità che hanno deliziato coloro che l'amavano e credevano
alla verità delle Sue parole, che condividevano la Sua rabbia e che
vivevano dolorosamente il Suo e nostro orgoglio calpestato da tanti,
dai più. Oggi, Signora, giornali e televisioni sono piene di necrologi che io
non voglio leggere per evitare la nausea e la rabbia.
Quando ho saputo della Sua morte, Signora, stavo uscendo dall'ospedale, a
casa non ho acceso il computer, non ho voluto leggere nemmeno una
riga che parlasse di Lei.
Voglio essere qui, sola con Lei e i sentimenti che provo senza farmi
contaminare dalle lacrime di coccodrillo dei tanti che l'hanno offesa,
schernita, criminalizzata, condannata.
Voglio dirle che, dopo aver letto i Suoi ultimi libri, il mondo
occidentale fa forse meno schifo perché qualcuno si è svegliato. Forse
qualcuno, dormiente, ha capito e molti, moltissimi Le danno ragione
anche se molti, moltissimi non hanno il coraggio per dirlo apertamente e
chi ha coraggio non ha forza perché in minoranza. La Sua voce, Signora,
la sua voce roca, fortissima e piena di rabbioso dolore, ha scosso molte
coscienze ma se qualcuno non avrà il coraggio di amplificarla e di trasformarla
in politica allora saremo perduti. Purtroppo la mediocrità è sempre in
maggioranza e, tra vigliacchi, invasati e ipocriti, il mondo è nelle loro
mani per portarci tutti verso la fine della civiltà occidentale incontro a
Shaarie varie, come proposto dall'Olanda, gole tagliate e teste mozzate,
crocefissi scagliati dalla finestra, ebrei malmenati e uccisi, il tutto
accompagnato dallo sventolio delle bandiere dell'islam e della
"pace", incrociate e grondanti sangue. Signora, Firenze,
la Sua città tanto amata, le ha negato il Fiorino d'oro, riconoscimento
ai fiorentini che hanno fatto grande il nome di Firenze.
Glielo ha negato chi vuole distruggere la Bellezza, la Civiltà, l'Arte per
rendere Piazza della Signoria un immondezzaio. Glielo hanno negato quelli
che la chiamavano razzista perché scriveva la verità. Quelli, loro
sì abominevoli razzisti ma soprattutto stupidi idioti ,che volevano
trasformare un diamante in un pezzo di vetro di bottiglia in nome della
'"vicinanza tra i popoli" .
Vergogna a Firenze!
Quando è stata proposta la sua candidatura a Senatrice della
Repubblica gli ipocriti sepolcri imbiancati e i portatori di odio si sono
ribellati e a gran voce hanno istericamente gridato NO.
Vergogna all'Italia.
La saluto Signora, La saluto Oriana, con tutto il rispetto e l'amore
che si devono a una persona come lei che ha combattuto non solo
l'alieno che le distruggeva il corpo ma tutti gli altri alieni che
volevano distruggere, senza riuscirci, la Sua anima.
Loro sono spazzatura, Signora, e, anche se vivi, sono morti per la storia.
Lei è viva, Signora e sarà sempre ricordata tra i Grandi.
Una Grande Fiorentina alla faccia di molti suoi concittadini disonorati e
disonorevoli. Una Grande Italiana alla faccia di tutti gli isterici che l'hanno
insultata.
Una Grande Eccezionale Persona alla faccia dei mediocri vigliacchi che
urlavano contro di Lei nelle piazze e davanti ai tribunali che volevano
"giudicarla" e, possibilmente anche
"giustiziarla".
La ringrazio Signora, per quello che è stata, per quello che è e sempre
sarà nel cuore di chi ama la Libertà.
Non le dico -addio- ma Ciao Signora, Ciao Oriana e Grazie.
Deborah Fait
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