L’anno 2003 passerà agli annali
come l’anno dei muri fra israeliani e palestinesi. Il Gran Mufti
di Gerusalemme Akrama Sabri ha dedicato l’omelia di venerdì1,
al Muro del Pianto. Esso fa “ parte integrante della Moschea
benedetta di Al-Aqsa” ha detto ed è un “patrimonio islamico a
tutti gli effetti di legge”. Akrama ha ricordato che “70
anni fa, la Società delle Nazioni [ che in seguito divenne
l’ONU – ndr] - ha riconosciuto ai musulmani la paternità del
Muro, in quanto parte della Moschea Al-Aqsa”.
La dichiarazione del Mufti sembra
andare contro a quanto dichiarato ultimamente da Yasser Arafat.
In una conversazione avvenuta il 3
dicembre a Ramallah, con Henry Sigman, membro dei rapporti esterni
del Dipartimento di Stato Usa, e resa nota soltanto l’altro ieri
, il leader palestinese sembra essersi spinto a riconoscere la
giurisdizione israeliana sul quartiere ebraico della Gerusalemme
vecchia, compreso il Muro del Pianto. Arafat ha tuttavia ribadito
che Gerusalemme Est è e rimane la capitale del futuro stato
palestinese. Nel rapporto diffuso dall’ufficio stampa di Sigman
si riporta che Arafat ha espresso “ rispetto per la religione e
la storia ebraica citati nel Corano” .
Le parole del Gran Mufti sembrano
dunque correggere l’apertura di Arafat. Akrama Sabri ha anche
criticato chi definisce il Muro come “del Pianto”
sottolineando che il suo vero nome è “Muro Barrak” (il
Muro Splendente).
Akrama ha fatto appello ai
musulmani affinché restino uniti nel conservare l’integrità
della Moschea di Al-Aqsa, vigilando e circondandola con la
presenza dei fedeli musulmani.
Secondo gli ebrei la Moschea di
Al-Aqsa è stata edificata sul luogo dove una volta sorgeva il
Tempio di Salomone.
_________________
[Fonte AsiaNews del
13 dicembre 2003]
1.
venerdì 12 dicembre 2003