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Giorgio Israel: "Ebrei e
cristiani alleati per una visione umanista"
“Oggi ha senso parlare di radici giudaico-cristiane dell’Europa” perché “ebraismo e cristianesimo hanno insieme
collaborato alla costruzione del continente, in modo spesso sotto traccia”.
Queste la parole di Giorgio Israel, matematico ed esperto di storie
dell’ebraismo, questa mattina, al convengo delle diocesi del Lazio a Fiuggi
sul tema “ebraismo in Italia: identità, incontro, dialogo”. Per secoli,
“l’identità degli ebrei è stata delimitata soltanto dalla loro fede”, ha detto
lo studioso. Il sionismo ha avuto il “merito” di “mostrare una via nuova, di
dare contenuto all’identità ebraica”, in un “legame ritrovato con la terra,
che dà saldatura all’identità religiosa e nazionale”. Per l’ebreo italiano –
ha aggiunto Israel -, il “problema centrale“ è “il rapporto con il
cristianesimo”, perché l’Italia è un paese cristiano-cattolico. E tra
cristiani ed ebrei “non c’è mai stata estraneità, ma sempre un’interazione
profonda, che ha anche cambiato le reciproche teologie”. Oggi – ha concluso
Israel - “il terreno sembra sgombro dalla pietre che hanno intralciato il
cammino del dialogo”, che è ormai “aperto, ma senza sincretismi” come ha
ribadito Benedetto XVI. Ebraismo e cristianesimo sono alleate nel proporre una
visione umanista.
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