Ferrara, presto il
Museo della Shoà
Presto prenderà il
via la realizzazione del nuovo Museo dell'Olocausto a Ferrara. Lo ha
annunciato il ministro per i Beni culturali, Giuliano Urbani in un
messaggio inviato all'Unione delle comunità ebraiche in Italia.
L'occasione è stata la presentazione, avvenuta ieri (22 luglio 2004,
ndr) presso la sede
del Parlamento europeo a Roma, della quinta edizione della Giornata
europea della cultura ebraica, che si svolgerà il prossimo 5
settembre. La nuova struttura, ha spiegato Urbani, sarà
«un'istituzione culturale che tramanderà la tragedia che colpì le
comunità ebraiche italiane a partire dalla sciagurata emanazione
delle leggi razziali del 1938 fino alla deportazione e allo
sterminio». Il ministro ha assicurato che il governo italiano intende
«moltiplicare le occasioni di riflessione sulla storia dell'ebraismo
italiano, stimolando la conoscenza di una tradizione millenaria». La
nuova edizione della Giornata europea della cultura ebraica
interesserà 25 Paesi europei e, in Italia, 45 diverse località, con
visite guidate alle sinagoghe. Il tema proposto quest'anno è:
«Ebraismo ed educazione» e sarà sviluppato attraverso incontri,
conferenze e dibattiti offrendo come angolatura particolare quella del
patrimonio culturale ebraico. Secondo il presidente dell'Unione delle
comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, «studiare la storia
ebraica, è in ultima analisi amare quegli ebrei tanto vituperati
anche in Europa, ai quali spesso sono state attribuite le colpe di
tutti i mali».
Due testi tratti da "Il Resto del Carlino (Fe) 30 settembre 2005
Il museo della Shoah, è deciso da tempo, sorgerà all’interno del
parco urbano. Una collocazione questa, non è un mistero in città,
suggerita dal presidente onorario di Italia Nostra Paolo Ravenna che
ieri alla notizia dell’approvazione della legge che finanzia
l’opera ha sottolineato quanto ciò sia importante «per quello che
significa a Ferrara di un museo del genere, ma anche per la
valorizzazione che questo porterà, in ambito europeo, alla città e
anche allo stesso parco». Che finalmente il museo possa vedere luce
è motivo di grande soddisfazione per il vicepresidente della Comunità
ebraica ferrarese Geri Bonfiglioli. «È una cosa molto importante,
che attendevamo da tempo» ha commentato dopo essersi fatto
rassicurare che queste volta i soldi ci sono veramente. Quanto al
museo ‘concorrente’ cui sta lavorando il Comune di Roma, per
Bonfiglioli «è assolutamente indispensabile trovare un modo di
coesistenza dei due memoriali, senza che uno sia la replica
dell’altro». E mentre per la scelta del progettista dovrebbe
esserci un concorso internazionale, Bonfiglioli si augura che il
regista Spielberg (già contattato dai romani) «butti un occhio anche
a Ferrara»
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«C’è la legge, c’è un’apposita commissione
ministeriale già insediata da oltre un anno e adesso ci sono anche i
soldi. A questo punto, con la volontà del ministero ai Beni
culturali, si può partire immediatamente con la progettazione del
museo nazionale della Shoah a Ferrara». L’onorevole Dario
Franceschini può finalmente tirare un sospiro di sollievo: ha vinto
la sua dura e lunga battaglia per la creazione nella nostra città del
museo in questione. A riassumere quanto successo dal 2001, quando lo
scrittore Alain Elkann e l’allora sottosegretario ai Beni culturali
Vittorio Sgarbi lanciarono l’idea di un memoriale nella nostra città,
il comunicato congiunto inviato ieri dal sindaco Gaetano Sateriale e
dallo stesso Franceschini: « Dopo un lungo e travagliato iter
parlamentare che ha visto più volte scomparire i finanziamenti
indicati nella legge del 2003 istitutiva del museo nazionale della
Shoah a Ferrara, finalmente ieri sera (mercoledì 28 settembre, ndr) il Senato ha
approvato all’unanimità, in commissione Cultura in sede
legislativa, il disegno di legge 3501 che ripristina il finanziamento
di 15 milioni di euro per la progettazione e la costruzione del museo.
Essendo lo stesso testo già stato approvato dalla Camera ora è legge
dello Stato». «Finalmente — affermano Sateriale e Franceschini —
esistono le condizioni per proseguire celermente, d’intesa con il
ministero, le Comunità ebraiche e le altre istituzioni coinvolte,
nella realizzazione di questo progetto, con cui lo Stato italiano pone
il nostro paese sullo stesso piano di altre nazioni che da tempo hanno
individuato un luogo in cui conservare per sempre la memoria
dell’Olocausto».
Ma siamo sicuri che non ci siano ulteriori sorprese? «Direi proprio
di no — assicura Franceschini —: si tratta pur sempre di una legge
approvata all’unanimità». Se proprio si deve prestare attenzione a
qualcosa, conclude l’onorevole, è al museo della Shoah che vuole
realizzare il Comune di Roma. In proposito è opportuno che al più
presto Sateriale ed io fissiamo un incontro con il sindaco Veltroni
per un incontro chiarificatore al fine di evitare sovrapposizioni tra
le due realtà».
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