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Discorso di Benedetto XVI
durante l'udienza ai membri della 
Delegazione dell'American Jewish Committee

Egregi membri dell’American Jewish Committee

Sono lieto di darvi il benvenuto in Vaticano, e confido che questo incontro incoraggerà ulteriormente i vostri sforzi per promuovere l’amicizia tra il popolo ebraico e la Chiesa cattolica.

La recente celebrazione del 40° anniversario della Dichiarazione del Concilio Vaticano II Nostra Aetate ha accresciuto il nostro desiderio condiviso di conoscerci meglio e di sviluppare un dialogo caratterizzato dal rispetto e dall’amore reciproci. Gli Ebrei e i Cristiani hanno un ricco patrimonio comune. In molti modi ciò dà al nostro rapporto un carattere unico tra le religioni del mondo. La Chiesa non può mai dimenticare quel popolo eletto con cui Dio ha stabilito un patto sacro (cfr. Nostra Aetate, 4).

L’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam credono nell’unico Dio, Creatore del cielo e della terra. Tutte e tre le religioni monoteistiche, quindi, sono chiamate a cooperare l’una con l’altra per il bene comune dell’umanità, servendo la causa della giustizia e della pace nel mondo. Ciò è particolarmente importante al giorno d’oggi, quando bisogna prestare una particolare attenzione ad insegnare il rispetto per Dio, per le religioni e i loro simboli, per i luoghi santi e i luoghi di culto. I leader religiosi hanno la responsabilità di lavorare per la riconciliazione attraverso il dialogo genuino e gli atti di solidarietà umana.

Cari amici, prego affinché la vostra visita oggi possa confermarvi nei vostri sforzi di costruire ponti di comprensione superando tutte le barriere. Su tutti voi invoco i doni divini della forza e del conforto.

   
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