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    Esponente ebraico ricorda i 41 anni della “Nostra Aetate

Ancora vivida l’eredità di Papa Giovanni XXIII

Un esponente ebraico, pioniere del dialogo interreligioso, ha ricordato il 41° anniversario dell’emanazione, da parte del Concilio Vaticano II, della “Nostra Aetate”, la Dichiarazione sulla posizione della Chiesa cattolica nei confronti delle religioni non cristiane.

La Dichiarazione servì a condannare l’antisemitismo e a promuovere una nuova era di rapporti interreligiosi pacifici, ha spiegato Baruch Tenembaum, creatore della Fondazione Raoul Wallenberg.

“Questo momento di cambiamento nella storia dei rapporti giudaico-cattolici non è stato frutto del caso o di opportunismo politico”, ha spiegato Baruch Tenembaum.

Papa Giovanni XXIII ha convocato il Concilio che il 28 ottobre 1965 – sotto il pontificato di Paolo VI – pubblicherà questa Dichiarazione “sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane”.

“[La Nostra Aetate] è stata la testimonianza che ha confermato un nuovo atteggiamento nei confronti del popolo ebraico, una vera trasformazione nata nei sentimenti e nel profondo senso di riconciliazione di Giovanni XXIII”.

Per questa ragione, nell'anno 2000 Tenembaum ha creato il Comitato Internazionale Angelo Roncalli, composto da persone di diverse religioni e ideologie, tutte unite dalla volontà di rendere noto il coraggioso salvataggio di popoli perseguitati durante l’Olocausto da parte del Nunzio Apostolico che in seguito divenne Papa Giovanni XXIII.

Come Delegato Apostolico in Turchia e Grecia dopo il 1935, Roncalli ha intessuto un dialogo pacifico e costruttivo con il mondo ortodosso e con quello islamico, ha ricordato l'iniziatore della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg.

Allo scoppio della II Guerra Mondiale, rischiò la sua posizione e la sua sicurezza per fornire migliaia di visti di transito turchi, certificati di Battesimo “temporanei” e certificati di immigrazione, autorizzando gli ebrei ungheresi perseguitati dal Nazismo a fuggire in Palestina.

“Ha anche aiutato gli ebrei di Francia, Slovacchia, Croazia, Bulgaria, Romania e Italia. Le fonti cattoliche sostengono che emise 80.000 certificati protettivi”, ha indicato, ricordando anche come “le testimonianze al processo di Norimberga affermano che aiutò a salvare decine di migliaia di vite”.

Roncalli non solo agì direttamente per salvare moltissime persone, ma denunciò davanti al Vaticano e alle Nazioni alleate il genocidio compiuto dai Nazisti, ha aggiunto il teologo.

Quarant’anni dopo, “l’umanità ha ancora molto da imparare dal suo splendido apostolato”, ha concluso Tenembaum.

La Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg è un’organizzazione non governativa la cui missione è sviluppare programmi educativi e campagne di presa di coscienza pubblica che promuovano l’eredità morale di chi mise a repentaglio la propria vita per salvare gli ebrei durante l’Olocausto.

Una delegazione della Fondazione, guidata dal suo creatore, Baruj Tenembaum ha salutato Papa Benedetto XVI il 27 settembre scorso, rilasciandogli un attestato.

La delegazione ha incontrato anche il Cardinal Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace; il Cardinal Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani; il Cardenal Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; con il Gran Rabbino di Roma, Riccardo Di Segni e con esponenti politici italiani.

Nel contesto della visita, tra le diverse attività illustrate è stato sottolineato che il Gran Rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, è entrato a far parte della Commissione onoraria dell’organizzazione insieme a varie centinaia di Capi di Stato e Premi Nobel.

La nomina include, tra gli altri, Mohamed VI, re del Marocco; il Cardinale Jorge Bergoglio, Primate d’Argentina; René-Samuel Sirat, Gran Rabbino della Comunità Sefardita d’Europa; Tom Lantos, membro del Congresso degli Stati Uniti; il Cardinale Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; John Nash, Premio Nobel per l’Economia 1994 e famoso per l’interpretazione della sua persona fatta da Russell Crowe nel film “A Beautiful Mind”.

La delegazione della Fondazione Wallenberg, guidata dal suo creatore, Baruj Tenembaum, e composta da Ricardo Faerman, Abel Bomrad, Enrique Zanin, Horacio de Lorenzi e Oscar Cortis, ha salutato Papa Benedetto XVI mercoledì 27 settembre nella Città del Vaticano. In quell’occasione è sono stati presentati al Vescovo di Roma i primi risultati dell’opera educativa “Padre Alfonso Durán”.

Padre Durán, con i suoi molteplici compiti di sacerdote, scrittore, storico, docente e poeta, ha promosso da Santa Fe coraggiose azioni per eliminare l’antisemitismo e i pregiudizi razziali. L’opera del sacerdote si è caratterizzata per lo suo spirito di giustizia e carità cristiana, con cui ha illuminato tutti gli atti della sua vita, esercitando i valori della solidarietà e del coraggio civico promossi dalla Fondazione Wallenberg.

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