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Robert Capa
fotografie da Israele 1948 - 1950
14 maggio - 20 luglio 2008
60° Stato di Israele
La mostra
vuole ripercorrere, attraverso 46
immagini di uno dei più grandi e fomosi
reporter di guerra del secolo scorso,
Robert Capa (1913-1954), il momento
della nascita dello Stato d’Israele,
nella ricorrenza del suo 60°
anniversario.
Il 14 maggio 1948 Robert Capa è a Tel
Aviv per documentare questo
straordinario evento storico: fotografa
la cerimonia di dichiarazione dello
Stato, riprende il discorso del Primo
Ministro, la prima sessione di gabinetto
d’Israele, la folla vivace accalcata
lungo le strade, ma anche l’inizio della
guerra fra Israele e alcuni stati arabi
limitrofi.
Tra il 1948 e il 1950, Capa ritorna in
Israele diverse volte e insieme allo
scrittore Irwin Shaw realizza il
progetto del libro Cronaca su Israele (Report
on Israel, 1950): con il suo obiettivo
segue le ondate migratorie e l’arrivo di
migliaia di esuli alla città portuale di
Haifa, i campi di transito e documenta
le prime lotte e le fatiche di uno stato
nascente. Cronaca su Israele, così come
gli altri suoi libri da lui prodotti,
fornisce un’ottima indicazione del
carattere di Robert Capa, fotografo,
reporter e uomo appassionato, acuto
osservatore partecipe degli eventi che
lo circondano. In queste foto di Capa,
infatti, si trova sempre un senso di
intimità e di immediatezza, di
compassione e di immedesimazione con le
persone ritratte; riesce a catturare lo
spirito di un periodo tormentato e a
lasciare la propria impronta su esso.Il
suo lavoro non è importante solo per la
rilevanza degli eventi trattati, ma
anche per la sua straordinaria qualità
formale che lo colloca al di fuori del
tempo e ad un livello universale. Nato a
Budapest da una famiglia ebrea come Endre Friedman, lasciò l'Ungheria a 18
anni, prima per Berlino e poi per
Parigi, dove mutò il nome in André e
assunse quello d'arte con cui è rimasto
famoso. Dopo aver lavorato come
corrispondente per Vu e Collier's, entrò
nello staff di Life dove rimase fino
alla costituzione dell'agenzia Magnum
Photos, nel 1947.
La sua fama è legata soprattutto ai reportages di guerra: oltre a quella di
Spagna, documentò la guerra Cino-Giapponese, l'avanzata degli Alleati in Italia,
lo sbarco in Normandia, l'offensiva delle Ardenne e, ultima, la guerra in
Indocina. Ma Capa lavorò anche per il cinema e realizzò diversi servizi di
carattere sociale, documentando la vita delle famiglie comuni in America.
Nel
1954, mentre si trovava in Giappone, accettò un incarico temporaneo in Indocina,
qui morì per una mina. Nella sua attività Capa ha sempre realizzato fotografie
in bianco e nero, utilizzando prevalentemente apparecchiature Contax e Leica;
nella sua opera ha sempre cercato un punto di vista il più vicino possibile alla
realtà documentata, ritraendo non solo personaggi famosi, ma uomini e donne
comuni, attori a volte silenziosi della storia.
L’interesse per il “fattore
umano” è sempre stato fondamentale per Robert Capa che, curioso e attento,
cercava di comprendere e raccontare i fatti della storia attraverso gli sguardi
e i volti di chi questa storia la decideva o, più spesso, la subiva. In questa
sua attenzione per le persone, Capa manifesta straordinaria sensibilità e
solidarietà, anche se a volte le sue fotografie sono state oggetto di
controversia, tra la veridicità storica e l'interpretazione più o meno velata
dell'artista.
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